Riflessioni sull'oro riciclato
Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di oro riciclato.
Eppure non c’è nulla di nuovo, perché si tratta di una pratica antichissima, resa necessaria e possibile dal valore e dalle proprietà dell’oro. Non si butta nulla, nemmeno le limature.
Spesso si utilizza l’oro riciclato perché si crede, o si desidera far credere, che quello di nuova estrazione abbia un impatto esclusivamente negativo: più oro riciclato si utilizza meno sarà necessario estrarne e più felicità ci sarà nel mondo. Questa idea è molto bella, ma se, con occhio sincero e attento, si sottopone il mercato dell’oro a un’analisi più profonda, si capisce che si tratta di una posizione per lo più superficiale.
Il mercato globale dell’oro
Il mercato globale dell’oro ha tre acquirenti principali: gioielleria, industria elettronica e investitori. Di questi, i primi due sono ancora in grande crescita.
Questa tendenza si spiega volgendo lo sguardo a paesi come la Cina e il Brasile, che stanno vivendo un momento di grande crescita economica: tutti desiderano gioielli d’oro, cellulari e computer. Si stima che, entro il 2020, in questi paesi, 4 000 000 000 persone apparterranno alla classe media.
Inoltre, c’è il grande problema dello spreco nell’industria elettronica.
Molti prodotti vengono progettati con obsolescenza programmata, e i loro design rendono difficile separarne i componenti al fine di recuperarli e riciclarli. Tra questi c’è anche l’oro, che dunque, per la prima volta nella storia, viene letteralmente gettato nelle discariche.
Oro come investimento
In tempi di crisi l’oro è sempre stato considerato un modo per tener al sicuro l’economia, sia pubblica che privata.
Se le stime sono corrette e nei prossimi anni ci saranno ben 4 bilioni di persone che raggiungeranno la classe media, allora non è sbagliato supporre che ci sarà una tendenza vertiginosa verso l’accumulazione dell’oro.
Importanti interessi economici
Le forze economiche in ballo nel settore estrattivo sono enormi, sia che si parli di LSM (large-scale mining) che di ASM (artisanal and small-scale mining).
Questo grafico (tratto da qui) mostra come negli ultimi 10 anni, malgrado sempre più aziende orafe dichiarino di utilizzare oro riciclato, l’estrazione sia invece aumentata.
Secondo il World Gold Council, l’oro riciclato non copre che il 25-20% della richiesta.
Secondo il sito del World Gold Council, l’oro riciclato viene utilizzato come supplemento per riuscire a soddisfare la domanda, perciò non viene visto come una risorsa primaria.
Occorre anche tenere presente che il ricorso all’oro riciclato dipende altresì dalle tendenze dell’economia: quando questa è buona l’oro viene tenuto al sicuro, mentre durante i periodo di crisi è più facile che venga ceduto. Un dato interessante: secondo un report del 2015 realizzato dalla Boston Cosulting Group per il già nominato World Gold Council (“The ups and downs of gold recycling”), l’oro riciclato ha rappresentato il 17% del mercato nel 1999, ma nel 2009, subito dopo la crisi, questa percentuale è schizzata fino al 42%.
Una conclusione parziale è che non possiamo in alcun modo fermare l’estrazione dell’oro in favore di quello riciclato.
Milioni di minatori artigianali
L’estrazione dell’oro impiega milioni di persone, di cui più dell’80% è costituito da minatori artigianali.
Le miniere artigianali o ASM sono generalmente caratterizzate da:
- tecniche rudimentali e tecnologie assenti o molto arretrate, spesso utilizzate in situazione di grande rischio;
- lavoro fisico intenso, disorganizzazione e condizioni di illegalità e di sfruttamento;
- bassa produttività, perché queste miniere occupano superfici molto esigue di vene aurifere marginali, cercano oro alluvionale o usano tecniche rudimentali;
- mancanza di misure di sicurezza e di cura dell'ambiente e della salute;
- può essere praticata periodicamente o temporaneamente;
- assenza di piani di estrazione e gestione a lungo termine.
Se si potesse usare solo oro riciclato, cosa ne sarebbe di queste persone?
Se il prezzo dell’oro crollasse al seguito di una contrazione della domanda, i minatori emarginati che già vivono in difficoltà, ne trarrebbero vantaggio?